Cari politici, lasciate che i turisti vengano a noi

Continua ad alimentarsi, con l’aggiunta di dichiarazioni sempre più inquietanti e dense di incertezze, la querelle attorno all’aeroporto di Rimini.

Sulla stampa locale (si veda questo articolo di InterVista ), una settimana fa, il sindaco di Riccione Renata Tosi ha ricevuto critiche dal PD e persino dal suo partito di maggioranza Forza Italia, per aver dichiarato l’ovvio. (“Siamo pronti ad accor

darci con lo scalo dorico – questo il tenore delle parole di Renata Tosi alla notizia che il colosso russo di settore Novaport è diventato socio di maggioranza dello scalo di Ancona – affinché i turisti russi e dall’estero che atterreranno a Falconara possano raggiungere Riccione nel più semplice dei modi”).  Allo stesso tempo Riminiduepuntozero, commenta pesantemente le dichiarazioni di Marco Lombardi, che vanno nella medesima direzione del PD/FI.

L’altro ieri, sui quotidiani, voci e smentite sui destini del Fellini a settembre…

A noi non interessa alimentare polemiche che si rivelano sempre sterili e incapaci di cambiare la realtà delle cose.

Nell’ascoltarle, tuttavia, ci sono venute in mente le parole di un intervento di Roberto Mazzotti (direttore di Iccrea Holding) che già ad aprile sul Nuovo aveva superato d’un balzo la questione (intervento che potete rileggere a questo link a pag.7, oppure più comodamente a fondo articolo).

Lo abbiamo intervistato.

Roberto Mazzotti  Nato a Rimini nel 1951, ha iniziato la sua carriera nel Credito Cooperativo nel 1975 presso la Cassa Rurale ed Artigiana Bellaria Igea Marina (provincia di Rimini), diventandone il Direttore Generale nel 1990, ruolo che ha assunto poi nel 1995, a seguito di un processo di fusione, presso la Banca di Credito Cooperativo Romagna Est (FC). Approda nel 2004 ad Iccrea Holding come Direttore Centrale di Area Mercati. Nel settembre 2006 è stato nominato Vice Direttore Generale di Iccrea Holding, diventandone il Direttore Generale nel maggio del 2008. E' attualmente Consigliere di Amministrazione di Iccrea Banca e di Iccrea BancaImpresa; è Consigliere di Amministrazione dell’ABI.
Roberto Mazzotti,
 Direttore Generale di Iccrea Holding,   E’ inoltre attualmente Consigliere di Amministrazione di Iccrea Banca e di Iccrea BancaImpresa; è Consigliere di Amministrazione dell’ABI.

Mazzotti, a proposito di trasporti e aeroporti, lei già sul Nuovo n 3 del 3 aprile 2015 aveva proposto di uscire da vecchie logiche – oggi portatrici di soluzioni economicamente insostenibili  e caotiche – e creare pochi grandi Hub, collegati con linee ad alta velocità. Le parole del sindaco di Riccione Renata Tosi (“che i turisti atterrino a Rimini o Ancona poco importa, basta che arrivino”) sembrano giocoforza confermare la sua riflessione… Che ne pensa della vicenda?

In effetti condivido l’affermazione del Sindaco di Riccione e ritengo possa essere il desiderata di ogni altro Sindaco della riviera e, soprattutto, di ogni operatore collegato al turismo. Ma questo desiderio non può essere esaudito da un aeroporto ovunque esso sia. Per un territorio come il nostro l’industria turistica va rimessa al centro ridefinendone l’offerta e valorizzando le peculiarità di questa fantastica area della Romagna, che è ben di più di quanto noi stessi, romagnoli, pensiamo. Dovremo scrollarci di dosso lo stereotipo delle discoteche – di fatto tutte chiuse – e saper reagire a speculazioni mediatiche, tipo quella innescata attorno alla vicenda Cocoricò. In questi giorni ho vissuto molto la mia città ed ho riscontrato un turismo fatto di “bella gente”, tante famiglie, voglia di vivere qualche giorno spensierato e non ho riscontrato particolari episodi di degrado nonostante le migliaia di persone presenti. Cosa traggo da questa constatazione? Semplicemente che ce la possiamo fare! Possiamo vincere questa crisi e rinascere. Per avere successo, però, occorre avere una strategia, attuare una pianificazione di area ed essere tenaci in quanto i risultati possono arrivare solo dopo avere investito per anni.

Dal suo intervento pubblicato sul Nuovo, era aprile, è cambiato qualcosa oggi?  Quali le priorità?

Direi che, dopo quel mio intervento, stia semplicemente emergendo che le crisi intercorse dal 2007 ci stanno portando in una nuova dimensione, con una società che risponde a nuovi paradigmi. Se questo è vero si vincerà solo nella misura in cui ci si adeguerà alle nuove abitudini ed aspettative delle persone. Persone sempre più globalizzate, informate, attente alla qualità e disposte a muoversi con qualunque mezzo e da qualunque parte del pianeta. A questo punto, ripeto, spetta solo a noi decidere cosa fare. Ritengo che un turista possa essere attratto da una serie di offerte che devono comprendere strutture ed infrastrutture adeguate. Le strutture sono a carico dei singoli operatori economici, mentre le infrastrutture sono a carico del “Pubblico” che deve sentirsi pungolato continuamente dal privato.

Qualche dettaglio…, cosa ha in mente?

Più in dettaglio penso certamente alla bellezza della città di accoglienza, ma altrettanto alle modalità di accesso. E qui entrano in gioco strade, autostrade, ferrovie ed aeroporti. In merito alla viabilità non noto attenzione alla Orte-Mestre; sul tema ferrovia non noto attenzione al potenziamento strutturale della tratta Bologna-Ancona (si viaggia alla stessa velocità degli inizi ‘900) non beneficiando del grandioso investimento effettuato  presso la stazione di Bologna. Poi GLI aeroporti: a ognuno di noi piace avere tutto sotto casa ed a portata di mano ma NON è ne sostenibile né attuale. L’Emilia Romagna deve valorizzare UN aeroporto e che tale si possa definire sul serio. L’aeroporto di Bologna è stato appena aperto al mercato dei capitali e può diventare un Hub per il centro Italia ma occorrerà fare una scelta su Parma, Forlì, Rimini ed anche Ancona.

Come valuta la vicenda della ripartenza dell’aeroporto riminese, quanto è strategico per la riviera?

Non ho avuto la possibilità di esaminare il piano industriale del nuovo gestore. Mi auguro solo che abbia successo in tempi brevi e possa entrare in utile strutturale velocemente. In merito alla strategia per la Riviera ritengo sia urgente ed indispensabile un puntuale piano regionale sulla mobilità: volendo si potrebbe raggiungere Rimini dall’aeroporto di Bologna in meno di 100 minuti… Ma, appunto, volendo…

Quali le vere priorità oggi per la riviera e in particolare per  Bellaria Igea Marina?

Più che di priorità parlerei di opportunità e sono tante. Le opportunità si colgono nella misura in cui c’è “fame” ovvero tensione positiva, voglia di investire, in altre parole FIDUCIA. C’è però una grande sfida che dobbiamo vincere non solo come Romagnoli ma come italiani ed è quella di uscire da quella gabbia che abbiamo ancora addosso e che un ragazzo nel 1847 ben evidenziava nel Canto degli italiani “noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi”. Il giorno in cui decideremo di fare squadra imparando a valorizzare l nostre eccellenze non ce ne sarà per nessuno.

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A seguire, l’intervento di Mazzotti il 3 aprile 2015 su Il Nuovostralcio de Il Nuovo 3_2015 (mazzotti su aeroporti)

La proposta:

No aeroporti ma collegamenti!

Più seguo la vicenda dell’aeroporto di Rimini è più mi accorgo della difficoltà a far fare un salto di qualità al nostro Paese in generale ed al nostro territorio in particolare. Vedo che siamo ancora in difesa di vecchie abitudini, che continuiamo a coltivare vecchie competizioni e diatribe e non ci accorgiamo che il mondo si sta organizzando su paradigmi nuovi. Vengo al dunque. A mio avviso la Regione dovrebbe deliberare una forte razionalizzazione delle infrastrutture di comunicazione puntando a creare un “vero” aeroporto a Bologna e chiudendo i tre ulteriori aeroporti esistenti: Rimini, Forlì e Parma. A fronte dei risparmi economici ricavati e dei ricavi ottenibili in funzione di questa razionalizzazione realizzare tempestivamente gli investimenti che occorrono per diventare una regione moderna. A cosa penso?Ad un aeroporto di Bologna ben collegato con gli Hub Europei ed internazionali che contano e a far sì che lo stesso sia collegato direttamente con la stazione ferroviaria di Bologna in un massimo di 10 minuti. Contemporaneamente occorre concordare con le Ferrovie gli interventi di ammodernamento della tratta Rimini – Ancona per far sì che il viaggio Bologna Rimini richieda 40 minuti circa. In questo modo posso immaginare che, mediamente in un’ora e mezza posso passare dall’aereo alla stazione di Rimini. Un sogno? No, semplicemente un’esigenza per poter canalizzare sulla riviera chi viene da lontano. Chi fa dalle 5 alle 8 ore di viaggio non ha certamente alcun problema a dedicare un’ora e mezza per spostarsi dall’aeroporto di Bologna a Rimini, ma diventa anche interessante, per chi viene da più lontano, il tragitto Milano Malpensa – Rimini in poco più di 2 ore. La nostra Riviera deve attrezzarsi per catturare la clientela che giunge da altri continenti. Ricordiamoci che l’Expo è una prima grande opportunità per aprirci a turisti che giungono da fuori Europa. Ma li potremo attrarre nella misura in cui saremo raggiungibili!

Roberto Mazzotti

2 thoughts on “Cari politici, lasciate che i turisti vengano a noi”

  1. Concordo sull’importanza delle infrastrutture, ma questo come detto anche nell’articolo non basta.
    Il turismo riminese e romagnolo sta attraversando la fase discendente della propria curva di vita del prodotto e forse per la prima volta dal dopoguerra non ci sono nuovi trend a sostenere l’affluenza turistica. Negli anni abbiamo visto la compresenza di varie offerte: quella del turismo di massa da buoni servizi a prezzi contenuti, il divertimento e la vita notturna e più recentemente il “turismo della sicurezza” ovvero tutte quelle famiglie, spesso con bambini o anziani, che scelgono il nostro mare rispetto al mar rosso o altre mete esotiche ormai a prezzo equivalente e dal maggior valore di status per la sicurezza di non andare incontro a intossicazioni alimentari o rischi dovuti a problemi geo-politici.
    Oramai con i voli low cost verso paesi con un costo della vita inferiore e prezzi molto competitivi, un mercato del divertimento non paragonabile alle varie Ibiza, Mikonos eccetera e un mare dalla balneazione spesso compromessa abbiamo perso appeal in ognuno di questi target.
    Io mi chiedo: a oggi chi è che sogna di venire in Romagna e perché? Qual’è il valore percepito sul quale puntare e rilanciare un turismo ormai in fase di stanca? E soprattutto esiste un dibattito serio e competente sull’argomento?

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