Affidamento servizi idrici: fariseismo e ipocrisia

COMUNICATO STAMPA 5 STELLE (PROVINCIA)

Con il presente comunicato noi portavoce 5 stelle della Provincia di Rimini vorremmo esprimere la nostra preoccupazione riguardo ad una delle partite più importanti di cui si deciderà a breve: l’affidamento del servizio idrico.
L’atteggiamento farisaico di chi liquida il problema dell’affidamento del Servizio Idrico, adducendo tempistiche da rispettare, difficoltà economiche o imposizioni che arrivano dall’Europa, è fin troppo evidente. Se l’intenzione delle amministrazioni fosse stata quella di cercare una soluzione condivisa, si potevano valutare insieme e pubblicamente vantaggi e svantaggi delle diverse proposte. Non è stato fatto (se non in appartati incontri, dove le discussioni sui pro e contro non sembrano proprio essere legati alle esigenze dei cittadini). I cittadini si sono già espressi nel referendum che si sta, però, allegramente tradendo.

L’unica cosa ottenuta, dopo una serie di pressanti richieste, è uno studio di fattibilità, prodotto da Atersir, da cui dovevano emergere le criticità oggettive di ogni possibile scenario. Il documento ci è stato consegnato solo pochi giorni fa, dopo più di tre mesi dalla sua redazione (maggio 2015); un ritardo che qualcuno potrebbe considerare ‘calcolato’, visto che la decisione sul tipo di affidamento sembrerebbe calendarizzata alla fine di settembre.

Sullo studio redatto da SCOA (di cui la stessa SCOA se ne lava le mani nell’introduzione), si leggono frasi del tipo ‘‘[…] Secondo il diritto comunitario l’affidamento con gara è la forma standard di affidamento dei servizi pubblici […]” senza riportare alcun riferimento normativo che comprovi la veridicità di quanto assunto. Risulta inoltre la mancanza di uno studio di fattibilità, dove siano riportati piani finanziari, e proiezioni. Per completare il quadro, non possiamo non ricordare che nell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Rimini del 18/02/2015, in cui si impostava un percorso partecipato che coinvolgesse i vari gruppi e organizzazioni interessate, veniva votato a maggioranza anche l’obbligo, a conclusione del percorso, dell’assegnazione di un mandato di voto al Sindaco da parte del Consiglio comunale, mandato che sarebbe scaturito proprio dal processo partecipativo.

Ci chiediamo da quale consiglio Comunale i Sindaci della nostra provincia abbiano ricevuto il suddetto mandato, visto che la convocazione del consiglio di Atersir è programmata in questi giorni. Di certo il mandato non arriva dai cittadini, che con un voto plebiscitario hanno affermato a gran voce che l’acqua deve essere pubblica.
Quello che la maggior parte delle amministrazioni della nostra provincia sta facendo in questi giorni è palesare la propria inadeguatezza a svolgere un compito fondamentale: quello di rappresentare gli interessi dei cittadini, inchinandosi agli interessi dei privati, che vorrebbero legare beni pubblici e proprietà inalienabili a sordi piani industriali.

L’ultima considerazione non possiamo che riservarla a chi si è comportato ancora peggio, fingendo di rappresentare l’interesse dell’Acqua Pubblica tra le “linee nemiche”, forse solo per riservarsi poltrone ambigue come le loro intenzioni. L’Esperienza insegni.

Movimento 5 Stelle Bellaria Igea Marina

Danilo Lombardi

Cristian Staccihini

Movimento 5 Stelle Misano Adriatico

Luca Gentilini

Fabio Gennari

Francesca Gennari

Matteo Piccioni

Movimento 5 Stelle Montefiore Conca

Mauro Marcrelli

Tiziana Formica

Movimento 5 Stelle Morciano di Romagna

Daniele Arduini

Movimento 5 Stelle Riccione

Vincenzo Cicchetti

Morena Ripa

Movimento 5 Stelle Rimini

Gianluca Tamburini

Marco Fonti

Carla Franchini

Movimento 5 Stelle San Clemente

Sabrina Casamenti

Fulvia Roselli

Movimento 5 Stelle San Giovanni In Marignano

Gilberto Pedini

Arianna Adanti

Massimo Galli

Simone Rinaldi

Movimento 5 Stelle Santarcangelo di Romagna

Sara Andreazzoli

Bruno Beccati

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