Anche il PD contro l’Outlet

COMUNICATO STAMPA PD Bellaria Igea Marina

 Il Partito Democratico di Bellaria Igea Marina ha voluto attendere che si sviluppasse un dibattito sul tema Outlet prima di prendere una posizione a riguardo questa vicenda non perchè non avesse una propria opinione ma perchè si è ritenuto opportuno prima di tutto ascoltare quelle che sono le istanze della società che deve potersi esprimere senza il condizionamento politico. Ora però le posizioni sembrano abbastanza definite per cui come centro sinistra sentiamo il dovere di far sentire la nostra posizione. Posizione che non è certo nuova visto che già in passato, anche quando abbiamo avuto la responsabilità di governo, abbiamo più volta ribadito con atti formali.
Il tema Outlet non è certo nuovo per questo territorio visto che una
proposta analoga venne già fatta nel lontano 1999 ricevendo un netto diniego in Consiglio Comunale da parte del centro sinistra che in quel momento stava governando.
Si badi bene che allora l’area era già in un qualche modo destinata da parte del Prg e non era certo in aperta campagna, come nel caso attuale, visto che si trovava fra le due statali. Non vi era bisogno, come invece in questa proposta abnorme per il nostro territorio, di modifiche agli strumenti urbanistici provinciali e regionali. Non di meno la risposta fu negativa.
Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, non c’è dubbio, ma la situazione, se possibile, è pure peggiorata.
Nel frattempo c’è stato il raddoppio dell’iper, la costruzione di due
centri commerciali a Rimini, che tanto hanno pesato sul settore commerciale su vasta scala.
E dopo tutto ciò cosa si inventa il centro destra di governo a Bellaria Igea Marina: un mega Outlet che per di più abbisogna di
varianti urbanistiche a scala provinciale e regionale.
Questo, secondo quanto fatto intendere dal Sindaco, è il progetto su cui conta l’Amministrazione Comunale, intenzionata a battere i pugni anche in provincia per il suo ottenimento; visto che, come detto da Ceccarelli, il piano provinciale è stato avaro di concessioni per il nostro Comune.
E’ dunque questa la chiave di volta per rilanciare il paese? E’ sufficiente definirlo di “qualità” o “di grandi firme” per indorare la pillola amara (se non mortale) per il nostro commercio locale?
La verità che tutti sanno è che i vantaggi per la nostra realtà locale
saranno limitatissimi e concentrati per lo più nei primi anni quando, a quel che è dato sapere, i promotori dell’investimento elargiranno delle risorse straordinaria al Comune come abbiamo avuto modo di vedere nel piano triennale opere pubbliche dove sono comparsi tre milioni di euro provenienti da fondi privati. E’ dunque questo il prezzo del nostro territorio?
La cosa più sconsolante è che la giustificazione che viene portata è che se non si fa da noi di certo lo si farà ai nostri confini, come
purtroppo successo con l’Iper. Ma questa considerazione non trova riscontro alcuno nei fatti visto che i Comuni a noi vicini hanno già dichiarato guerra a questo progetto per cui non si capisce dove mai potrà atterrare un mega complesso, come quello che dovrebbe sorgere nelle nostre campagne.

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