I 60 ANNI DEL NOSTRO COMUNE: VERA UNITA’ O PERSISTENTI DIVISIONI? IL PUNTO DI VISTA DEI RAGAZZI

Poco tempo fa abbiamo celebrato il 60° anniversario della nascita del nostro comune. Nonostante questa importante tappa, ancora oggi sono presenti, sia all’interno del Comune, sia dentro la scuola alcune diatribe relative ad una specie di campanilismo tra le due sponde dell’Uso.
Ho deciso dunque di portare su questo giornale l’opinione di due miei amici, Simone Dall’ara e Mirco Terenzi, uno che frequenta l’istituto di Igea e l’altro quello di Bellaria. Le loro risposte fanno capire a tutti quanto siano sciocche queste “guerre civili” (l’articolista si riferisce a recenti divergenti vedute sull’organizzazione scolastica, che hanno portato anche a polemiche pesanti dentro la scuola –  nota del direttore-), discussioni folli che hanno effetti negativi sia sugli adulti, sia su noi ragazzi.

Nei vostri istituti girano maldicenze sui componenti dell’altro plesso?
Generalmente tra noi ragazzi no, anche se dipende dalle singole persone. In realtà   tendiamo ad essere abbastanza collaborativi tra di noi questo indipendentemente dal plesso di appartenenza.
Quando dovete stringere amicizia con un coetaneo che fa parte di una classe dell’altro istituto, avete dei pregiudizi riguardo alla zona di provenienza del compagno ?
Assolutamente no, pensiamo che una delle cose più importanti per far nascere un’amicizia sia il rispetto reciproco e la simpatia che noi proviamo nei confronti di quella persona e viceversa.
Quali pensate che siano oggi i luoghi e i momenti dove gli studenti di questo comune possono sentirsi uniti in un’unica realtà ?
Sicuramente durante le festività del patrono si sente molto l’unità comunale, ma l’attività che ci fa sentire più compatti è lo sport, che sotto questo aspetto è sempre stato di grande importanza. Ricordiamoci che per vincere una gara occorre fare gioco di squadra e questo non deve limitarsi esclusivamente all’attività sportiva ma deve essere esteso anche nella vita quotidiana . A scuola ad esempio pensiamo che chi ha in mano le redini dei nostri istituti dovrebbe insistere proprio su questa parola: gioco di squadra. Perché sembra che ultimamente se ne sia perso il significato.

Soffermiamoci un attimo a riflettere sulla fondazione del nostro comune, dato che abbiamo celebrato quest’anno il 60°anniversario. Quale sentimento pensate abbia spinto i fondatori di questa città a voler creare un comune autonomo ?
Sicuramente uno dei sentimenti fondamentali che ha portato all’autonomia comunale è stato il coraggio e la voglia di non essere in balia di una amministrazione che non si cura dei tuoi bisogni. In generale pensiamo che questa sia la volontà di molti altri paesi come il nostro, i quali vorrebbero prendere decisioni riguardanti la propria città autonomamente.
Pensate che i valori su cui si è fondato il comune di Bellaria Igea Marina siano ancora presenti oggi?
Sicuramente sì. Soprattutto nelle persone che lavorano ogni giorno nella nostra città, rendendola uno posto migliore per noi e per tutta la comunità. Anche noi, compiendo il nostro dovere di studenti ogni giorno, speriamo di poter essere utili, nelle nostre possibilità, a tenere vivi i sentimenti e i valori che hanno permesso la fondazione del comune, perché crediamo che per dare vita ad una comunità unita ci sia bisogno di certezze, di valori e di persone che credano veramente in un progetto comune. Occorrono persone che lo sappiano e lo vogliano realizzare. E’ proprio in merito alla memoria del 60° anniversario che dobbiamo ricordarci come, alla nascita di questo paese, abbiano contribuito non solo i bellariesi ma anche gli igeani, tutti uniti verso un unico obbiettivo, quello dell’autonomia.
Ora veniamo all’ultima domanda, sono ormai otto anni che siamo inseriti nel contesto scolastico e tra pochi mesi, salvo imprevisti, per la nostra istruzione saremo costretti a lasciare il territorio comunale, lasciandoci alle spalle queste rivalità, ebbene,nel corso di questi otto anni di scuola, pensate che la rivalità tra i due istituti sia stata accentuata, oppure i vari insegnanti che avete avuto hanno cercato di eliminare queste tensioni?
Durante il percorso delle scuole elementari non si vedeva la rivalità tra di noi, forse è più un discorso legato all’età; infatti crediamo fermamente che queste tensioni siano vissute più dagli adulti che da noi studenti, ed è forse arrivato il momento di prendere in considerazione le idee di noi studenti.

 
Molto bene, per conclusione questa intervista,  ho pensato di mettermi nei panni di un adulto e pormi la domanda “mi può aiutare in qualche scelta importante leggere questo articolo?”     Ebbene sì, penso che questo articolo possa aiutare i genitori a superare pregiudizi, a non nutrirsi di antiche rivalità che devono essere superate. È evidente che a dare una mano ad abbattere i pregiudizi dobbiamo e possiamo essere noi ragazzi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *