Ecco le prossime note della melodia che la Glenn Gould regala a Bellaria Igea Marina!

Centocinquanta alunni già iscritti, corsi rivolti a bambini e adulti di ogni età (per bambini dai 2 ai 3 anni le lezioni di “Musicali si cresce”, dai 4 ai 6 anni “Musica Gioco Movimento”, dai 7 ai 9 “Musica in grande”, dagli 8 anni “Chitarra collettiva”, dai 10 anni “Coro”) e corsi individuali per vari ambiti: corsi di canto, pianoforte classico, moderno e jazz, batteria, basso, chitarra classica, jazz e acustica, sax, armonica, ensemble flauti, violino. Non solo: laboratori di musica d’insieme, percorsi di aggiornamento per insegnanti, stage di perfezionamento e approfondimento di vari stili musicali, campi estivi, corsi di teatro-musica. Il tutto con docenti che hanno titoli riconosciuti e un’esperienza consolidata nella formazione didattica. Docenti che Il Nuovo, oramai da tempo, con le sue interviste vi ha aiutato a conoscere più da vicino e nel loro specifico estro artistico (vedi sul web il nostro archivio www.ilnuovo.rn.it). E quest’anno si consolidano anche i corsi pre-accademici che abilitano alla frequenza dei percorsi universitari dei conservatori.

La Glenn Gould è una realtà dinamica e viva, che lascia il segno sul territorio di Bellaria Igea Marina. Molto di questo lo dobbiamo all’entusiasmo ed alla competenza musicale e organizzativa di Ilaria Mazzotti, la direttrice.

L’abbiamo intervistata.

Ilaria, la vostra attività – è il terzo anno con noi qui a Bellaria Igea Marina – si sta consolidando. Soddisfazione per il lavoro svolto?

Abbiamo avuto davvero una bella risposta da Bellaria Igea Marina. Come già detto in precedenti interviste, anche da parte dei nostri maestri, c’è una vocazione musicale forte nel vostro paese, che siamo orgogliosi di poter accompagnare e far crescere.

Qual è stato lo specifico dell’anno passato?

È stato un anno di forte consolidamento non solo per numeri e corsi, ma di “lavoro d’insieme” con i nostri docenti. Abbiamo compreso il valore di una collaborazione costante. La sfida è il lavoro insieme, non il dire “io”, ma “io con l’altro”.  E questo implica uno specifico lavoro dei docenti che poi rifluisce sui corsi. Molti di questi sono di musica d’insieme. Una scelta in cui crediamo molto, anche per le implicazioni sul vivere la società nella sua interezza. Oggi c’è bisogno di vincere i confini dell’individuo per aprirsi all’altro. Quello della musica è un linguaggio che arriva ad incidere sulle proprie consuetudini, sul proprio vivere nel territorio, sul proprio contesto sociale.

In che modo?

Aprendo gli orizzonti su di un’armonia che non vive solo del tuo suono, ma del suono di tutti gli altri. Crediamo molto nella musica d’insieme, perchè capace di educare atteggiamenti fondamentali: accogliere l’altro, rispettare i suoi tempi, acquisire la pazienza dell’attesa in nome di una più grande armonia.

È questo il valore dell’ascolto’

La musica è, prima ancora di essere capacità di esecuzione, capacità di ascolto. E diventa nella nostra scuola anche ascolto di te come persona. Tantissimi genitori qui si sono sentiti accolti, ascoltati anche nelle loro problematiche con i figli. E l’ascolto ha anche una valenza terapeutica. È un aiuto concreto, perché si ritrovi una strada.

Ed è anche ascolto di se stessi…

Certo. Come dicevo, la musica é un’arte che va ben oltre ad un apprendimento tecnico. I nostri allievi e le situazioni che portano dentro sono il punto da cui partire. Io personalmente ho trovato nella musica la possibilità di donare un input ai ragazzi in modo che possano crescere e trovare anche più indulgenza nei confronti delle loro fragilità.  La scuola di musica è uno spazio dove i ragazzi trovano possibilità di essere più in sintonia con se stessi.

In che senso parli di indulgenza…

La musica richiede disciplina e rigore per crescere, ma questo studio ti svela. Ti mette davanti a tanti limiti tuoi, ti trovi di fronte alle tue difficoltà. E qui il viaggio diventa interessante. Nell’errore entra in gioco l’ansia, la tensione. E nell’ansia continui a sbagliare. Invece se diventi consapevole e accetti il tuo limite, riesci a trovare strategie per risolvere il problema. Si tratta di attuare strategie che partono dal corpo per arrivare alla mente. Imparare lo strumento, non è solo addestramento ma andare a fondo di se stessi. Ecco cosa intendo per indulgenza: accoglierle il proprio errore e trovare il modo di superarlo.  Ma per superare il tuo errore devi ascoltarlo. L’errore deve – diciamo per paradosso – esserti simpatico, così da capirlo e superarlo. Devi amarlo, direi. Insomma vorremmo non essere l’ennesima attività per i ragazzi, tra le tante che già fanno, ma la possibilità di una scoperta del proprio io.

Andiamo a descrivere le novità di quest’anno…

Oltre alla crescita importante di allievi e la conferma dei corsi principali, segnalo alcune cose particolarmente belle che possiamo offrire.

– Abbiamo vinto il progetto regionale “La città musicale”, anche quest’anno, e i fondi saranno investiti su Bellaria Igea marina. Si tratta di un percorso di avvicinamento alla musica nella scuola primaria, per cui continuerà questa importante collaborazione con l’Istituto comprensivo.

– Grazie alla convenzione con il Lettimi di Rimini ed altri conservatori del territorio, quale quello di Ravenna, prepariamo i ragazzi ad ottenere le certificazioni per accedere al triennio universitario. Dunque da noi è possibile svolgere il percorso pre accademico che abilita all’iscrizione ai corsi universitari dei conservatori stessi.

– Continua la collaborazione con la Biblioteca di Bellaria e per Natale torneranno le letture intervallate da brani musicali eseguiti dai nostri ragazzi.

– Infine, siamo stati selezionati tra le cinque scuole che partecipano alla trasmissione di TeleRomagna “Degni di nota” (canale 24). Alla trasmissione (vedi sotto il video) partecipano gruppi musicali che si sfidano in una gara musicale. La nostra scuola ha vinto la prima puntata con il gruppo Overdrive, composto da Pietro Gozzoli, Tommaso Marziani, Andrea Monticelli. Sottolineo che il gruppo non ha presentato una cover, ma un brano originale dal titolo One last sight.

Scommettiamo tutto sulla creatività e sull’originalità. E i ragazzi stanno dando risposte entusiasmanti.

 

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