Arrestato l’aggressore al Beky Bay: intervista al maresciallo Antonio Amato

È rimbalzata subito sugli organi di informazione, anche di orizzonte nazionale (RaiNews.it), la notizia dell’accoltellamento di un giovane bellariese ventenne, al Beky Bay di Igea Marina, accaduta proprio questa notte.

Un fatto grave, anzi gravissimo, anche (e non solo) per le condizioni del ventenne, tutt’ora in prognosi riservata.

Proprio durante la notte avevamo pubblicato le foto dei tanti giovani dell’ANSPI che da tutta Italia hanno scelto le nostre spiagge per la loro festa nazionale. Avevamo messo in relazione questo evento con le numerose iniziative di Kiklos, Dinamo Mondocalcio, volte alla costruzione di un turismo giovanile sano e ispirato a solidi valori. La notizia apparsa questa mattina (in sostanza mentre scrivevamo si era appena consumato l’efferata aggressione) rende ancora più urgente quel richiamo. Non solo. Rende ancora più urgente interrogarsi su quella “urgenza educativa” di cui tanto si è parlato e che anche la nostra concittadina titolare del Forno Carlo & Susy, che aveva subito vessazioni da parte di ragazzini e che denunciava dalle nostre pagine, ha messo efficacemente a fuoco.

Certamente oltre a queste riflessioni alte, e decisive, occorre però controllo e tempestività d’intervento, come è stato dimostrato in questo caso. I carabinieri di Bellaria Igea Marina  sono intervenuti cogliendo pressoché in flagrante l’aggressore (aveva ancora il coltello in mano). Abbiamo intervistato il maresciallo Antonio Amato, comandante da un circa anno  della stazione dei carabinieri di Bellaria Igea Marina.

Antonio AmatoMaresciallo,  ci spiega la dinamica?

Siamo intervenuti al Beky Bay questa notte e abbiamo trovato l’aggressore ancora in possesso dell’arma, mentre tentava di nasconderla. Era in possesso di un coltello di 16,5 cm. Veramente pazzesco e insolito pensare che uno possa andare in giro ad una festa da ballo con un’arma del genere. Inoltre particolarmente efferata l’aggressione, un colpo alla schiena da dietro. Quando siamo arrivati, numerose persone sono fuggite. La dinamica implica una ricerca e approfondimento per comprendere bene cosa stesse accadendo e la portata dell’evento.

Chi è stato aggredito e come sta?

Si tratta di un bellariese ventenne, già noto ai nostri uffici. Purtroppo la ferita è grave e la prognosi riservata. Speriamo tutto si risolva al meglio.

E l’aggressore?

È anch’egli un ventenne, albanese, in possesso di passaporto ma non di permesso di soggiorno. Risulta senza fissa dimora ma anche senza precedenti penali. Ma su questo stiamo indagando, non posso aggiungere altro. In merito all’evento devo spendere una parola di elogio per i miei uomini. La cattura dell’aggressore non è un caso. In queste settimane siamo stati particolarmente impegnati sul fronte della malavita e del controllo del territorio. Basti pensare ai 23 arresti, al sequestro di un chilo di cocaina, alle continue chiamate a cui rispondiamo. Di fronte al malaffare la nostra risposta è che ci siamo e non ci arrendiamo.

Ancora il Beky Bay nell’occhio del ciclone…

Lei si riferisce alla vendita di alcolici a minorenni, per cui il locale ha subito un’ammenda… Dopo quell’episodio tuttavia, noi e e i vigili urbani con cui continuamente collaboriamo, abbiamo avuto un incontro con i gestori del locale e abbiamo suggerito delle direttive che erano state recepite. Piccoli accorgimenti che servono da deterrente per disordini e situazioni ambigue (controlli all’ingresso; esibizione della carta d’identità; ecc.). Devo dire che dal 20 di agosto le cose andavano meglio.  L’episodio di questa notte, era l’ultima serata del Beky Bay ed è avvenuto in chiusura, ha sorpreso i gestori e non dipende da situazioni precedenti, in parte risolte. Qui si tratta di qualcosa di diverso e più complesso, su cui appunto stiamo indagando in queste ore.

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