Museo Sull’onda della storia. Un consuntivo e un assaggio in foto e video (per chi non l’ha visitato)!

Anche quest’anno, per tutta l’estate e per ogni sera, i turisti hanno potuto ammirare le bellissime radio d’epoca esposte presso le sale adiacenti alla stazione ferroviaria di Bellaria, ad un passo dall’Isola dei Platani. Curatrice della mostra Emanuela Furia, che abbiamo intervistato.

Emanuela, ci racconti in che modo siamo giunti in possesso di questi cimeli e ce ne fai anche una panoramica?

Il museo Sulle onde della storia è composto da 140 radio soprattutto degli anni ’20 e ’30. Pezzi rari sia dal punto di vista storico, che collezionistico. È stato voluto dal sindaco Enzo Ceccarelli,  il quale mi ha dato l’incarico di curarne la realizzazione, a mia completa discrezione.

(a fondo pagina trovi il mosaico delle foto con possibilità di ingrandirle)

Da dove vengono le radio?

Le radio furono comprate dall’amministrazione comunale negli anni ’80, prevalentemente da un grosso collezionista igeano, il sig. Fabbri. Purtroppo per molti anni sono state sballottate a destra e sinistra senza cura,  fino a che il sindaco ha deciso di dare una location e attenzione a questo grosso patrimonio artistico, storico e culturale.

Quale le idee guida per la realizzazione concreta dell’esposizione?

È stato un lavoro molto faticoso dal punto di vista progettuale. Trovare posto alle radio, dando la possibilità ai fruitori di poterle ammirare tutte, mi ha portata ad avvalermi della professionalità della ditta Soldati che, con le sue splendide vetrine in cristallo, ha dato ancor più lustro alla bellezza degli oggetti. L’illuminazione e la disposizione sono state attentamente studiate. Alla fine sono stati aggiunti, con catenelle al soffitto, una ventina di pannelli con frasi sulla musica di personaggi celebri.

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Che valore ha per Bellaria Igea Marina e per il nostro turismo una proposta come questa?

Questo è il terzo anno di vita del museo, ed ogni anno i visitatori sono aumentati: quest’anno sono stati quasi 6mila con punte anche di 130 persone in due ore e mezza serali….

Cosa ti ha colpito in particolare di questa esperienza?

Quest’anno seguivo personalmente il museo e ho potuto analizzare e monitorare tutto con estrema attenzione. Il genere di visitatori è stato particolarmente variopinto: turisti italiani, tedeschi, francesi, polacchi, molti bambini a seguito di nonni e genitori e, stranamente, molti giovani. Quest’anno, con mio grande piacere, ho avuto anche la visita di tanti bellariesi ed igeani.

Che accoglienza trovavano i visitatori?

Oltre alla disponibilità di fornire tutte le spiegazioni richieste, all’interno del museo si poteva sentire una simpatica compilation di musiche della stessa epoca delle radio, che aleggiava nell’aria. In più avevo pronto al mio fianco un grammofono “la voce del padrone” con un disco anni ’30 da poter fare sentire a chiunque lo volesse. Appena appoggiata la puntina sul disco, i visi di tutti si illuminavano. Agli anziani le note evocavano nostalgia e ricordi, i quarantenni rimanevano affascinati, rivedendo nella loro mente scene di celebri film, i bambini erano stupiti nel vedere cosa fosse un disco – nessuno di loro lo aveva mai visto! – e nel sentire la musica che usciva da un “coso” caricato a manovella senza alimentazione, né regolatore di volume! Molti sono stati i visitatori, collezionisti e non, venuti solo e appositamente per il museo… Ad alcuni ho aperto anche fuori orario e in giorni di chiusura, perché mi dispiaceva rimandarli indietro, provenendo da Faenza, Cesena, Forlì…

Dunque prevale la soddisfazione sulla fatica…

Posso dire di essere veramente soddisfatta e grata a Ceccarelli per aver avuto questa opportunità. L’anno scorso, finita l’esposizione estiva, ho messo le radio in sicurezza, tenendole in camera a gas, per preservarle dai tarli. Molte avrebbero bisogno di restauro a causa del cattivo stato in cui sono state ridotte negli anni precedenti.

Aprendo il discorso anche su altro, quali sono, a tuo parere, le urgenze a Bellaria Igea Marina? Cosa si può fare per aumentare il nostra “tasso culturale”?  Come valorizzare ciò che già abbiamo?

Ci sono ancora tante cose di cui il museo necessita: un sito, soprattutto, e un libro/catalogo che da tanto desidero ed è proprio necessario fare. Anche per la città ho molti sogni e tante idee. Un grande museo della città in ampi spazi e la possibilità di iniziare a realizzare anche una nostra pinacoteca. Nello stesso museo si dovrebbe aver modo di potere inserire il mosaico di Bordonchio, così come è, inserendo la parte restaurata in quella che non lo è,  al fine di sottolineare il prima e il dopo. Un museo che possa anche accogliere le grandi mostre itineranti e in cui si possa ascoltare ottimi sottofondi musicali magari seduti mentre si ammirano i pezzi esposti…. Sogni bellissimi! Un’altra cosa fondamentale di cui sento l’esigenza è di potere organizzare delle escursioni culturali-artistiche (sono molti i turisti assetati di questo) ed infine poter informare i giovani sulla storia e sull’arte nella sua interezza.  Mai più vedere un bambino che non sa cosa sia, per esempio, un disco e una radio!

1 thought on “Museo Sull’onda della storia. Un consuntivo e un assaggio in foto e video (per chi non l’ha visitato)!”

  1. Salve sono Enzo di Modena sono un collezionista di radio e non solo del periodo fascista non ero a conoscenza del vostro museo ho diverse radio tipo rurale, balilla, roma, ducati paniere nannucci Bologna,sono spesso dalle vostre parti non manchero’ di fare una visita.Grazie a presto Enzo

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