Promuovere il bello in tutte le arti: parte la nuova scuola di musica.

Verrà inaugurato domani, sabato 23 ottobre,  in due momenti distinti, l’anno accademico della nuova scuola di musica comunale. La Glenn Gould, infatti, come abbiamo già documentato, quest’anno verrà gestita dall’associazione InArte.
Abbiamo intervistato Ilaria Mazzotti, responsabile della scuola.
Domani l’inaugurazione del nuovo anno di scuola Glenn Gould. Come si svolgerà la giornata?

La giornata è divisa in due momenti. Alle 11:30 ci sarà la presentazione istituzionale delle attività della scuola alla presenza dell’associazione InArte e dei docenti della scuola, delle autorità, delle associazioni di categoria, delle istituzioni culturali e del fotografo Maurizio Polverelli, con cui abbiamo collaborato nell’allestimento artistico di questi spazi.

Poi, dalla 14:30 alle 18:30 si svolgerà l’Open day della scuola con l’apertura a tutta la città dei nostri corsi e la prova degli strumenti.

Cambio di gestione dunque.  Che cosa caratterizza il vostro approccio alla musica? Che offerta  riceveranno le famiglie di Bellaria Igea Marina?

La musica s’impara dal fare. E’ un’esperienza talmente bella nella vita di ciascuno, che anche una scuola comunale deve riuscire ad accompagnare i bambini e chiunque desideri fare questa esperienza di vita.

Per investire al meglio il tempo dedicato alla propria formazione musicale, sia che si tratti di bambini o di adulti, è essenziale scegliere una scuola dove i responsabili abbiano una solida preparazione musicale, ma anche pedagogica e didattica e che essi stessi siano in continua formazione.
I fondatori di InArte, i docenti e i coordinatori dei vari corsi hanno entrambe le competenze e lavorano in staff per sostenere i singoli docenti nel prestare al meglio la propria opera didattica e per potersi regolarmente confrontare su problematiche, progetti e nuove proposte. In particolare la formazione continua del personale è fondata sugli insegnamenti dei principali docenti italiani della didattica Orff, quella Dalcroze e su altri docenti che da sempre operano sul territorio nazionale.
Dalla continua ricerca dello staff didattico, nascono i percorsi della scuola che prevedono lezioni sia individuali che collettive e corsi complementari.

Che impressioni ha ricevuto dalla realtà bellariese ed igeana?

Mi ha molto colpita positivamente l’apertura delle persone di questo comune. Io ho un ricordo affettivo importante perché ho cominciato a camminare oltre 40 anni fa sulle spiagge di Bellaria, e per me è collegamento emotivo molto bello. Tornando alle famiglie ho sentito fin dai primi giorni una grande sensibilità musicale, ho conosciuto parecchi genitori che suonano, alcuni diplomati nel mio stesso Conservatorio, quello di Cesena, molte persone che credono nell’importanza di fare musica. Inoltre un aspetto che io apprezzo moltissimo è la schiettezza. Questa è la Romagna che preferisco. Le cose si chiamano col loro nome ed è così semplice parlare con persone aperte che ti dicono cosa si aspettano, cosa – secondo loro – bisognerebbe fare per far sì che il nome della scuola esprima nuovamente qualità.

Chi siete come associazione, quale il vostro punto di vista sull’arte e la  musica?
InArte. Projects of Cultural Integration” è un’associazione culturale nata nel 1998 a Forlì, da un’idea di Ilaria Mazzotti e Andrea Farì.
Obiettivo fondante dell’associazione è la volontà di diffondere un nuovo approccio relazionale basato sulla musica come linguaggio universale, che si impara dall’esperienza e dal “fare”.
I mezzi attraverso cui ci si avvicina alla musica “facendola” sono inizialmente gli strumenti a percussione e il canto. Allo stesso tempo viene sviluppata una formazione generale, individuale e sociale attraverso coordinazione motoria, fantasia, senso critico, inserimento nel gruppo, confronto non competitivo. Questa linea pedagogica, valida per bambini e adulti, è alla base della didattica di Accademia InArte, scuola che nasce nel 2004. Da questi assunti scaturiscono la nostra mission e la nostra vision, che rappresentano ciò che InArte è e ciò che vorrebbe arrivare ad essere.

Da oltre 17 anni InArte si occupa di educazione musicale, progettando percorsi specifici per ogni fascia d’età. L’idea pedagogica di base è che la musica rappresenta un linguaggio che tutti possono parlare e s’impara dal “fare”. 

Ricordo le parole di un’intervista di  Claudio Abbado:

“Nella vita di ogni persona, e particolarmente da bambini, è importantissimo imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi. Sono attitudini fondamentali nella vita di ognuno. Il fare musica, in particolare il fare musica insieme, è uno strumento profondamente efficace in questo senso, che ai bambini può essere proposto come un vero e proprio gioco (…)”.

Si sceglie lo studio della musica perché migliora l’efficienza della mente e della memoria, sviluppa sotto vari aspetti le intelligenze multiple, ma non solo. La musica è un piacere personale e permette di intessere relazioni profonde e speciali, nuove amicizie e conoscenze. Inoltre si impara ad organizzare il proprio tempo, a lavorare giorno per giorno, provare l’importanza della costanza quotidiana attendendo i risultati con pazienza, a correggere gli errori senza averne paura, ma senza sottovalutarli.
Un paio di parole per dire chi sei tu, cosa ti fa appassionare alla musica, al mondo dell’educazione…

Sono cresciuta a Beatles e Beethoven e ho cominciato a “scuoiare” il violino perché i miei vicini di casa erano tutti musicisti. Non immagino la mia vita senza la musica, mio vero nutrimento insieme alla poesia, alla pittura e all’arte in generale. Parallelamente ho svolto studi economici e di marketing che mi hanno permesso di concretizzare progetti artistici concreti.

Sinergie e collaborazioni:  si parte con la collaborazione con i corsi di fotografia. Come è nata? Come si svilupperà?  Altre idee?

Questo è un aspetto che amo particolarmente del mio lavoro: la possibilità di unire professionalità di qualità in vista di un comune obiettivo che è quello di promuovere il bello. La prima cosa che ho fatto quando sono venuta a Bellaria il 24 agosto per consegnare la domanda di partecipazione al bando è stato andare in biblioteca e presentarmi alla bibliotecaria Morena, persona squisita per conoscere l’attività di uno dei cuori più importanti della città. Non appena mi sono insediata ho cominciato a conoscere le numerose e ottime realtà locali per intessere relazioni proficue. Ho riscontrato lo stesso intento nei corsi fotografici di Maurizio Polverelli, per cui la simbiosi è nata spontanea. Ma, ne sono certa, altre ne nasceranno e in abbondanza.

Qui sotto uno scatto della scuola di Maurizio Polverelli, tratto dalla nostra rubrica Shot Emotions.
marco righini

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