Confcommercio pubblica un’analisi sull’impatto dell’Outlet sul commercio locale e chiede all’amministrazione garanzie in termini di sgravi fiscali

Lo studio di Confcommercio sulle conseguenze sulle nostre attività economiche, a fronte della possibile nascita  di un nuovo Outlet a Bellaria Igea Marina zona Donegallia, ha suscitato discussioni vivaci sui quotidiani.

A causa proprio di alcune reazioni, Confcommercio ha diffuso un comunicato stampa di risposta che qui vi riproponiamo integralmente.

 

Comunicato Confcommercio 26 marzo 2016  (Le repliche di Bimimprese-Confcommercio Bellaria Igea Marina sulle polemiche in relazione all’Outlet)

“E’ un vero peccato constatare che Bellaria Igea Marina, città costruita sulla sussidiarietà e valori umani di spessore, oggi rifugga in una caccia ai fantasmi pur di far parlare di se”.  È la prima frase che esce di bocca a Daniele Vorazzo  presidente di  Bimimprese – Confcommercio Bellaria Igea Marina, dispiaciuto per la strumentalizzazione fatta per personalismi di parte, sullo studio inerente l’impatto di un eventuale insediamento  senza nemmeno cogliere  l’essenza della valutazione.  “Leggo sui social che secondo alcuni  il 4,8 per cento di perdita di fatturato è una cifra enorme che mette in ginocchio le aziende, poi leggo sui quotidiani che il 4,8 per cento è una sottostima per compiacere l’amministrazione.  Abbiamo chiesto una valutazione ai nostri ragionieri  e commercialisti ed hanno confermato fuori di ogni dubbio questa posizione:  il 4,8 per cento è un dato matematico e quindi di per sé neutro.

Ecco dov’è che purtroppo qualcuno vuole portare la nostra città: all’utilizzo strumentale  per fini propagandistici di un dato di per sé neutro.

 Noi non siamo per le polemiche ma per il fare propositivo, da anni ribadiamo che questo gioco non ci appartiene, se altri lo vogliono praticare si accomodino ma senza coinvolgerci. Fin dall’inizio abbiamo detto che siamo contrari all’outlet,   mi spieghino perché i laureati in ‘polemicologia ‘ dicono che tiriamo la volata a qualcuno, forse non si sono documentati a sufficienza  ma non è un problema, una scivolata ci può stare, rimane invariata la nostra stima e propensione collaborativa  verso chiunque”.

La ricerca fatta da Bimimprese Confcommercio è stata coordinata dal Vice-Presidente Paolo Borghesi . “La nostra partenza era capire quale impatto potesse avere una simile struttura, prima di parlare per poi magari tornare sui nostri passi, che non è mai elegante. I nostri ragazzi hanno estrapolato dei dati e fatto i vari calcoli con attenzione ed adeguato tempo.  Ne è venuto fuori il risultato che abbiamo pubblicato. Quello che mi sorprende è che nessuna abbia letto fino in fondo la relazione pubblicata. L’ultima frase chiede una contropartita in termini di alleggerimento dei tributi all’amministrazione nel caso si verificassero i dati negativi previsti.  Sarebbe opportuno batterci insieme come imprese su questi temi , con lucidità e imparzialità. 

Un’ ultima considerazione è sul futuro a prescindere  dall’insediamento o meno di un outlet:  noi siamo un associazione di categoria e lavoriamo per i nostri associati senza condizionamenti. Penso che lo facciano tutte le altre associazioni di Bellaria Igea Marina,  quindi anche se a volte c’è qualche rigurgito pre Muro di Berlino da parte di qualcuno,  non cambia nulla e speriamo che tutto finisca lì. Anche perché ormai abbiamo passato l’era 2.0, siamo al 3.0 e l’e-commerce dilaga,  per cui dobbiamo confrontarci con questa nuova realtà lavorandoci insieme come città, oppure qualcuno vuole proporre di oscurare i siti commerciali perché potrebbero danneggiare il commercio  retrò ?”.

Confcommercio BIM

A cosa fanno capo le dichiarazioni di Vorazzo e Borghesi? Come si diceva all’inizio ad alcune polemiche nate sui quotidiani, In particolare Confesercenti ha accusato Confcommercio di aver fatto uscire lo studio (accusato di non scientificità) per appoggiare l’amministrazione, minimizzando l’impatto dell’Outlet. In realtà, come abbiamo letto sopra, Confcommercio ha chiesto all’amministrazione, qualora si realizzasse anche solo l’impatto previsto dal loro studio, sgravi fiscali, quali aiuto concreto di fronte ad ulteriori difficoltà. Dunque tutt’altro che una posizione compiacente.

Ma cosa dicevano le analisi di Confcommercio per meritare siffatte accuse?

Ecco il precedente comunicato stampa di Confcommercio dove venivano divulgati gli studi, con indicazioni di specifiche percentuali e con la, non colta dai “polemisti di professione” come li definisce Confcommercio, richiesta finale, che tuttavia, supponiamo, andrà formalizzata adeguatamente.

 

comunicato stampa Confcommercio (24 marzo 2016):

LO STUDIO SULL’IMPATTO DELL’OUTLET NELLA COMUNITA’

E’ difficile prevedere con esattezza lo scenario futuro della nostra comunità. Si può solo cercare di capire attraverso studi sui numeri come indicatori di strategia senza comunque credere siano verità assoluta.  Sono troppe le varianti che determinano successi commerciali così come capire, quanto e come un’azienda possa subire la concorrenza di competitor  e determinarne  in anticipo quali questi siano  realmente. 

Oggi a Bellaria Igea Marina si prospetta la nascita di un centro commerciale specializzato in abbigliamento,  catalizzatore di clientela per un raggio di almeno cento chilometri;  sicuramente porterebbe via fatturato ad altre aziende, in quanto vista la situazione economica  far aumentare i consumi, non è ipotizzabile neanche per potenze commerciali.   

Bisogna quindi capire  quali strutture un siffatto centro commerciale possa insidiare, per cui vista tale la prospettiva, BimImprese Confcommercio Bellaria Igea Marina ha cercato di capire e ragionare a partire dai  numeri a disposizione del proprio centro di elaborazione dati. 

Il primo aspetto che si evince è che l’aggressione commerciale verrebbe sentita per il nostro paese prettamente nel periodo invernale, salvo le giornata di pioggia dove peraltro il flusso di turisti si sposta già oggi verso centri commerciali o città storiche dell’entroterra. 

A Bellaria iGea Marina Il  28%  sono negozi estivi per cui quasi al riparo da questo tipo di concorrenza; il restante 72 % sono annuali ma svolgono il 68 % del fatturato nei mesi estivi al riparo come detto dalla concorrenza dei centri commerciali.  

L’aggressione avverrebbe su un 32 % di fatturato delle nostre imprese.

Considerando la storicità di situazioni passate abbiamo valutato l’impatto pari ad un 15% da applicare come spiegato in precedenza sul fatturato invernale. 

Traducendo avremo una perdita del 15% su un  fatturato del 32% pari quindi ad una totale  ipotetico di un  4,8%.  

Non è un dato inconfutabile e potrebbe essere meno dannoso l’impatto con le aziende da noi controllate, per la diversità di offerta dei prodotti pur se sempre dello stesso genere, addirittura nella migliore delle ipotesi potrebbe veicolare nuovi visitatori per  Bellaria Igea Marina. 

Un aspetto certamente importante, è un intervento dell’amministrazione comunale se si dovesse rivelare la perdita di fatturati , con la riduzione dei tributi .

Confcommercio BIM

 

Come si vede, il clima del dibattito (divenuto più politico che economico) è acceso, il che rende estremamente interessante il Consiglio comunale del 29 marzo, convocato per  le  ore 20,30.

 

 

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