I sapori della tradizione francese nella didattica innovativa di Isacco Comandini

Dopo aver raccontato la passione musicale di Luca Angelici e di Luca Quadrelli, ed esser rimasti sorpresi per la loro originalità, incontriamo oggi un terzo “pezzo da novanta” della scuola musicale comunale Glenn Gould. Ricorderete l’attività sul web di Angelici, il cui sito dedicato al basso elettrico ha raggiunto proprio pochi giorni fa il milione di visualizzazioni. Luca Quadrelli, invece, il musicista “rapito” dalla passione per il sax, è protagonista di un’ulteriore collaborazione originale e creativa, assai interessante per Bellaria Igea Marina. Il Video maker Alessio Fattori  lo ha coinvolto in un suo ultimo lavoro, ripetendo l’esperienza di In fondo al cuor.

Oggi vi proponiamo una immersione totale nella musica, scoprendo scuole e tradizioni di grande spessore e, proprio per questo, capaci di innovazioni didattiche importanti.

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A condurci in questo viaggio sarà Isacco Comandini, notevole fisarmonicista e amatissimo docente di solfeggio alla Glenn Gould. Sì, avete sentito bene. Il solfeggio, di solito la “tassa da pagare” per ogni aspirante musicista, diventa con Isacco una passione. I suoi corsi sono seguitissimi e con passione inaspettata (“se arrivo in ritardo gli alunni mi sgridano”, ci confessa Isacco!).

Isacco come fai a stregare così i tuoi allievi?

È una storia lunga! In realtà, oltre alla passione per insegnare, c’è una didattica che viene da lontano. Dallo stesso paese dove ho imparato i segreti della fisarmonica. La Francia.comandini IMG_5119 copia

Parlaci del tuo rapporto con la Francia.

Sono metà italiano e metà francese. Nato in Francia, mi sono trasferito ancora piccolo in Italia. Se la gran parte degli studi musicali li ho fatti in Italia (Cesena e Ferrara) studiando fagotto e pianoforte, grazie alla doppia cittadinanza ho potuto ottenere la laurea per la fisarmonica in Francia.

Perché ha scelto di studiare la fisarmonica in Francia?

La Fancia è la nazione numero uno al mondo per la fisarmonica. Quanto ho potuto imparare là mi ha dato molto e posso vantare una tecnica notevole, difficilmente conosciuta in Italia.  Quel che ho potuto apprendere è stato unico.

Di qui le tue prestigiose collaborazioni…

Sono stato rappresentante dell’Italia dal ’92 al 2001 ai Mondiali della fisarmonica. In quell’occasione ho fatto concerti un po’ ovunque, poiché i giurati (così si chiama il rappresentate della nazione alla gara) avevano questa opportunità. Nella sede del Mondiale poi abbiamo organizzato master e momenti importanti.

Inoltre?

Nel 2001 ho fatto un disco con i Lunapop, dedicato al mercato sudamericano (Squerez). Nel 2003 e nel 2004 ho suonato la fisarmonica nell’orchestra di San Remo, introdotta proprio in quegli anni.

Ma come sei giunto a San Remo?

Come dicevo, grazie agli studi fatti in Francia ho acquisito una tecnica davvero importante. Così Giampaolo Burioli, che è stato tastierista di Jovanotti, e Lorenzo Sebastiani, che fu allievo di mio padre e che fece poi un bel salto di qualità, mi vollero là.

Ed oggi?

Sta per uscire un disco di musica da ballo e un disco di musica Jazz e d’autore.  Dovrebbero uscire a giugno.  E poi tanti concerti, serate, anche leggere…

comandini IMG_2218 copiaMa, dicevi di tuo padre, maestro di musica. Dunque sei figlio d’arte?

Sì. Mio padre si è laureato nel 1958 a Parigi, ha fondato una scuola di musica là, poi è venuto nel ‘71 in Italia ed ha aperto una scuola a Rimini, la scuola Comandini, che oggi si chiama Centro Professionale Studi Musicali Abramo Comandini, che attualmente gestisco io. È stato lui ad iniziarmi alla musica.

Raccontaci come è nata in te la passione per la fisarmonica in particolare…

Mio padre, a partire dai sei anni, mi ha trasmesso l’amore per la musica. Non è mai stato il mio insegnante, ma a lui devo tutto. Giustamente ha voluto che io avessi insegnanti esterni, però mi seguiva con attenzione, mi faceva ascoltare la musica, imparare a distinguere gli stili, le entrate,   mi insegnava a estrapolare gli strumenti, a partire da tutti i generi, dalla classica al jazz. In questa educazione ad ascoltare, è scattata la scintilla. E poi con lui ho collaborato alla scuola di musica finché ha potuto segurila lui stesso. Lui amava i ragazzi, vedeva un musicista in ognuno di loro. Io ne sapevo di più tecnicamente, ma lui mi ha trasmesso l’essenziale: l’amore per la musica che vedi nascere nel tuo allievo.

Veniamo alla tua attività didattica. Come fai ad appassionare così gli alunni?

Oltre alla passione personale e alla grande lezione di vita di mio padre, c’entra ancora la Francia. La Francia primeggia non solo per gli studi della fisarmonica, ma  anche neppur la didattica. È una didattica che lascia ampio spazio alla creatività degli alunni, alla loro personale ricerca. Ti aiuta a ragionare e a sviluppare la fantasia.

Quindi come si svolge una tua lezione?

Io spiego in  maniera molto semplice una determinata cosa. Di lì iniziano le domande dei ragazzi e si aprono tante “finestre”, alle quali io cerco di dare risposte sempre molto semplici e tali da aprire nuove finestre. Detto in una maniera semplice la lezione è aperta, tesa a far amare quello che stanno imparando, vivendolo da protagonisti.

Ecco spiegati i tuoi  quasi 40 allievi di solfeggio!

Sì, è appassionante e pensa che vanno dai 6 anni ai 40!

E il tuo rapporto con Bellaria Igea Marina, come è nato?

È iniziato con la Glenn Gould, già anni fa. Poi sono nate amicizie e legami. Ed oggi è un punto fermo per me.

A quando un corso specifico di fisarmonica all’interno della scuola Glenn Gould?

C’è già ed è possibile iscriversi da subito. È uno strumento ancora un po’ costoso, anche se i prezzi sono calati molto rispetto a un tempo. Ma è uno strumento bellissimo. Per cui mi auguro davvero possa crescere. Noi siamo qui!

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