Il comitato per il NO: se vince il sì, il sindaco sarà come lo sceriffo di Nottingham!

Comunicato stampa “Comitato per il no”

 

Si è tenuto lunedì 10 ottobre in una sala gremita di pubblico presso l’Hotel Boston di Igea Marina, incontro con l’autore Giudo Castelli del libro “NO caro Matteo”.

A moderare l’incontro Filippo Giorgetti presidente del consiglio Comune di Bellaria Igea Marina.

Così Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno e presidente dell’I.F.E.L., istituto per la finanza e l’economia locale in seno all’A.N.C.I., associazione nazionale comuni italiani, descrive la situazione in cui si verrebbe a trovare un sindaco del dopo-riforma Renzi, cioè un soggetto quasi completamente al servizio del governo senza autonomia e soprattutto senza fondi per gestire la sua popolazione.

Il sindaco marchigiano, nutrito da una puntuale analisi in tema di sussidiarietà, di buona amministrazione, di tassazione, ha spiegato ad un attento e numeroso pubblico che  Enti locali soffrirebbero di un rinnovato centralismo, che andrebbe ad appannaggio di uno stato centrale che deciderà in via esclusiva senza possibilità alcuna di incidenza da parte del Sindaco anche qualora ritenga che le misure siano inadeguate per il suo territorio. Con parole semplici è riuscito a spiegare tecnicismi molto complessi.

Guido Castelli spiega: “Lo scacco matto a Sindaci e Comuni è servito in tre mosse: 

1. la riforma costituzionale di Renzi affida in via esclusiva allo Stato la competenza in materia di coordinamento della finanza pubblica. Fino ad oggi è una competenza concorrente. Può sembrare un bizantinismo ma in realtà solo la natura “concorrente” di questa specifica funzione aveva consentito alla Corte Costituzionale di porre un argine alla più volgare delle prassi di spending: quella dei tagli lineari secondo cui il razionamento delle risorse non deve far differenza tra virtuosi e spendaccioni. Se vincerà il SI, dunque, sarà sempre più complicato distinguere tra bimbo e acqua sporca. 

2. la riforma costituzionale di Renzi stabilisce che i tributi propri sono stabiliti (ed applicati) dai Comuni, dalle Città metropolitane e dalle Regioni secondo quanto disposto direttamente dalla legge dello Stato. Si tratta di un chiaro “addio” a quel modello di autonomia e responsabilità su cui per anni si è fondata la democrazia locale che, pur con tutti i limiti e le contraddizioni, non meritava di essere soppiantata da un modello che sempre più marcatamente tende a trasformare i sindaci in gabellieri dello Stato.

3. la riforma costituzionale di Renzi esclude il nuovo Senato (che a parole dovrebbe essere la Camera delle autonomie) da ogni valutazione sui temi legislativi che riguardano la finanza locale e i costi e i fabbisogni standard.”.

Il sindaco Enzo Ceccarelli, ha fatto gli onori di casa e il saluto istituzionale. Il coordinatore dei comitati Pierre Orsoni, puntando il dito sulla delegittimazione degli autori della riforma, evidenziando che le riforme finora svolte non hanno migliorato la situazione, chiude dicendo, “Non dobbiamo temere e rifiutare un governo incapace di rispettare i contratti di lavoro, che non riesce a tenere gli indicatori economici, che aumenta le tasse e prende in giro i pensionati, e lascia disoccupati quattro giovani su 10. La modifica di questi 47 articoli della Costituzione, è una truffa, non riduce le spese e centralizza tutto a Roma limitando libertà e diritti. Un pasticcio voluto dalla presuntuosità di regime. L’appello è di mobilitarci casa per casa per portare chi non vota da tempo a votare NO alla morte dell’Italia”. Sulla stessa linea Oscar Fabbri, coordinatore provinciale del comitato “uomini e donne libere votano NO” ha chiuso con l’ultima considerazione che ha la pretesa di riformare 47 articoli della Costituzione, fatta dal Governo e Parlamento, delegittimato, senza un’assembra costituente, presenta incongruenze, che renderebbero il Paese ingovernabile. Da queste motivazioni, cercando di informare il più possibile la cittadinanza, discende l’impegno di Ersilio Brandi anche a livello locale di assumere la presidenza del Comitato per il No di Bellaria Igea Marina.

foto di Antonio d'Alessio
foto di Antonio d’Alessio

In sala i molti volti della politica locale di centrodestra di Rimini e Provincia, appartenenti a Forza Italia, Roberto Maggioli, Giulio Mignani, Adele Ceccarelli, Cristina Zanotti, per la Lega Nord. Marzio Pecci e Cristiano Mauri, Brunoangelo Galli e Jacopo Morrone rispettivamente responsabile Prov. e responsabile regionale Lega Nord, per Uniti si Vince Mauro Gennaro, tutti hanno con la loro presenza, arricchito il dibattito con chi come Guido Castelli, ha a cuore la buona salute degli Enti territoriali e sente preponderante le richieste dei concittadini, che chiedono risposte di buona amministrazione e soluzione ai bisogni.

 

 

 

Ersilio Brandi

“Comitato per il no”  Bellaria Igea Marina 

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